Ciclismo femminile, le squadre adesso sono troppo piccole per il calendario previsto: “Abbiamo bisogno di più atlete”
Il calendario femminile che cresce sempre di più sta rendendo sempre più esplicita l'esigenza di far crescere il numero di atlete coinvolte nelle varie squadre"
Il ciclismo femminile continua a crescere ed ha bisogno di migliorarsi sempre di più. Dopo l’equiparazione del salario minimo tra uomini e donne, sono ancora tanti i passi avanti da fare, tra cui quello del raggiungimento di una parità anche di montepremi, come avverrà tra circa un mese al Giro delle Fiandre 2022. In questa stagione il calendario femminile è notevolmente cresciuto, con l’introduzione di nuove corse, tra le quali spicca il Tour de France Femmes 2022, e un aumento di giorni di gara comporta, però, inevitabilmente anche la necessità di accrescere il numero di cicliste che compongono le varie formazioni.
Ad esprimersi sul tema è stata, tra le tante voci, anche Annemiek van Vleuten, portacolori del Team Movistar, raggiunta dai microfoni di CyclingNews: “È dura, abbiamo bisogno di più cicliste. Se guardo a quante squadre hanno tra le dodici e le quattordici atlete, quando hai Giro d’Italia Donne e Tour de France Femmes così vicine tra loro, separate da soli10 giorni a luglio, molte cicliste non sono pronte per correrle entrambe”.
“Non puoi avere nessun infortunio o malattia, comunque – ha aggiunto – Credo che dopo quest’anno le squadre capiranno di aver bisogno di più atlete. I team non possono avere nessun infortunio, ma ci sono sempre infortuni, e quando arrivi a luglio ed agosto, le formazioni non sono mai al completo e quindi abbiamo bisogno di più persone”.
Alle parole dell’ex campionessa del mondo, si aggiungono anche quelle del suo team manager Sebastian Unzué, che si è espresso su questo tema nel podcast di Lanterne Rouge: “Se analizziamo gli ultimi cinque anni da quando ci siamo uniti al gruppo femminile, c’è stato, ogni anno, un grande incremento di giorni di corsa […] Questo vuol dire che le squadre hanno più impegni e significa che dovremo essere a più corse rispetto a quelle che avevamo inizialmente previsto […] 14 atlete non saranno più sufficienti nei prossimi anni“.
Linea condivisa anche da Ronny Lauke, team manager della Canyon – SRAM, intervistato da CyclingWeek: “Non siamo le squadre WorldTour maschili con 30 corridori, noi abbiamo un massimo di 16 atlete […] È bello vedere che c’è una crescita nello sport, ma luglio e agosto sono molto esigenti, quindi sei costretto ad avere un roster più grande con 14-16 cicliste adempiere alle richieste delle corse e suddividere equamente le atlete”.
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